Caro bollette, rincari del 40% all’orizzonte.
E subito il provinciale capitalismo italiano, egemonizzato dalle lobbies fossili, prova a cogliere l’occasione, per bocca della classe politica ad esso subalterna (e dei mass media main stream, ancora più subalterni): è colpa degli incentivi alle rinnovabili, e della transizione ecologica.
Negli anni Novanta ci riuscirono, stroncando al primo rialzo dei prezzi petroliferi il primo tentativo di carbon tax, voluta dai Verdi e dal loro Ministro Edo Ronchi, nel Governo Prodi 1.
Adesso però trippa per gatti non ce n’è più, fortunatamente il Mondo (non l’Italia) è andato un po’ avanti.
Sicuramente è andata avanti la Ue, che per bocca del vice Presidente della Commissione Timmermans stoppa ogni “giochetto furbetto”: “il rincaro dei prezzi è colpa della dipendenza dal gas, dal fatto che siamo indietro nelle rinnovabili e nella transizione ecologica”.
Gioco, set, partita.
Il Ministro Cingolani sembra mettersi in riga e ieri finalmente dichiara che bisogna accelerare sulle rinnovabili, “è l’unica soluzione, perché il nucleare nuovo ancora non esiste”: era l’ora.
E finalmente si parla di eliminare gli oneri di sistema dalla bolletta: oneri di sistema che certamente contengono anche (ma non soltanto) gli incentivi alle energie rinnovabili, e che prima erano pagati dalle grandi utenze, poi sono stati spostati sul semplice contribuente per iniziativa parlamentare di Forza Italia, votata da tutto il centrodestra e dai renziani, durante il governo Gentiloni. Peraltro, tali oneri hanno invece penalizzato le rinnovabili, perché impediscono di azzerare la bolletta a chi si sgancia dal gas e dal fossile, installando pannelli solari e mettendo un cappotto termico.
Ora pare che finalmente questo costo, finisca sulla fiscalità generale: dove peraltro sono già collocati da tempo gli incentivi a petrolio carbone e gas, che sono venti miliardi ogni anno, molto di più di quelli alle rinnovabili, e che non pesano, è vero, in bolletta, ma sulla dichiarazione dei redditi sì (occultamente, non con voci specifiche).
Accelerare sulle rinnovabili, quindi.
Come si fa? Lo sappiamo come si fa. Bisogna solo volerlo fare.
Le autorizzazioni: renderle rapide.
Mappare le aree idonee, e commissariare le Regioni che non lo fanno.
Togliere potere alle Soprintendenze, che continuano a vivere nel mondo dei sogni.
Imporre ai Comuni di cambiare le norme urbanistiche, per far installare fotovoltaico e cappotti termici.
Cambiare le norme del capacity market, che favoriscono vergognosamente nuove centrali a gas.
E poi rendere obbligatoria la transizione in classe A di tutti gli edifici, pubblici e privati.
Sì, obbligatoria.
Non si può più giocare, e questo lo dico anche a tutto il Mondo ecologista.
Non si può più rivendicare trionfalmente che qualche decina di migliaia di famiglie ha fatto il super bonus 110%. Le famiglie sono qualche decina di milioni, in Italia, e noi non possiamo aspettare mille anni, perché tutte facciano il superbonus.
Obbligo.
L’obbligo tutela tutti. Impone la gratuità a carico dello Stato per le famiglie meno abbienti.
Impone di superare il problema dei piccoli abusi edilizi, che blocca molti, elimina la paura che “magari tra dieci anni l’agenzia delle entrate scopre che non ci rientravo e mi richiede indietro tutto”, impone agli amministratori di condominio di non fare più boicottaggio, impone ai comuni e alle soprintendenze di non massacrare più la vita ai cittadini impedendo loro qualsiasi cosa.
Obbligo, subito.
Avere la casa in classe A, ma anche la scuola, l’ospedale, è un dovere e un diritto per tutti.
Facciamo questo salto per favore. Liberiamoci dal gas, dal caro bollette, ma anche dai milioni di tumori e malattie cardio-respiratorie che l’inquinamento da caldaie e auto a benzina ci hanno regalato e ci regalano ogni anno, dal cambiamento climatico che ci nega il futuro.
Iniziamola, sul serio, una buona volta, questa Transizione.
Autore:
Mauro Romanelli – Presidente di Ecolobby