Bonds pandemici, Ninfee e Cavernicoli

di Pietro Cambi

Riprendiamo un articolo uscito sul blog crisiswhatcrisis.it

Claude Monet, Il giardino di Giverny

Le ninfee di Monet, una delle serie di quadri più belle di tutti i tempi, rappresenta benissimo un famoso meme, quello del giardiniere e del laghetto di ninfee che dobbiamo a Jacquard e Latouche.

Passiamo ad un caso esplicativo MOLTO Attuale.

Questa è la curva di crescita dei casi di coronavirus esclusa la Cina, in scala logaritmica. Sembra una cosa innocua. fino a che non guardate la scala a sinistra.  Volete vederla in modo ordinario? eccola qui:

Da un mese, i casi extra Cina, decuplicano ogni settimana.

E’ il bello della crescita esponenziale, quella nella quale, peraltro, siamo immersi in condizioni normali, dove l’economia, ovvero il consumo del pianeta, cresce ogni anno di un tot. Forse ci voleva una epidemia per capire, cosa stiamo facendo a Gaia e come si sviluppa il nostro impatto.

Epidemia che sarebbe già stata dichiarata pandemia, peraltro, se non fosse per certi bonds, che impongono di ritardare la sua promozione sul campo di qualche settimana.

Non ci credete? Beh, fate male.

Nel frattempo c’è chi si affanna a tracciare scenari economici ai tempi del bau bau. Del resto, gli scenari sono il suo pane.

Ribadisco: le stime di tutti questi grandi istituti di analisi e previsioni sono tendenzialmente ridicole.

1) Abbiamo già mostrato, pallidamente, in centinaia di post, il tasso di errore NORMALE, in condizioni “regolari”, dei grandi istituti di cui sopra. Prossimo al segnale che si vuole rilevare. Se la cavano, benino, sulla scala dei mesi. Ma se solo si provano ad andare a scenari annuali o pluriannuali…beh, capitano cosucce come i mutui subprime, totalmente inaspettate.

2) Questa NON è una situazione normale. L’impatto sull’economia produttiva è triplicato, almeno, al minimo, sulle borse di tutto il mondo e decuplicato, al meno, al minimo, nel rarefatto mondo dei futures, cds, et alia parafernalia.

Insomma: le aspettative di crisi produttiva si riverberano IN ANTICIPO nel mercato finanziario, lo vedete bene sta già succedendo, determinando una crisi di liquidità, che le banche centrali cercheranno di tamponare… la crisi di liquidità crea collasso dei crediti e questi, vitali per le aziende alla canna del gas, determinano fallimenti a catena… no, decisamente lo scenario potenziale NON è, manco per niente, quello tratteggiato.

Ci proveranno a farlo rientrare in quei limiti, paracadutando denaro più che nel 2008.

Ma questo potrebbe non bastare, perché, questa volta, la natura esogena, della crisi, ovvero non emendabile, non controllabile, è certa ed evidente.

Ovvero: vi è piena consapevolezza che non è controllabile dal sistema, a nessun livello.

Credo che si possa ridurre lo scenario a quanto previsto, se e solo se si disinnesca il lato psicologico.

Non con motivazioni, cure, contenimenti.

Con il tempo.

L’uomo è animale adattabile. I nostri avi cavernicoli, vivendo una vita quanto mai pericolosa e travagliata, scontavano terribilmente il futuro. In poche parole, la loro pianificazione difficilmente andava molto oltre l’inverno prossimo venturo. Non avendo molte certezze di sopravviverci, all’inverno, pianificare per il dopo aveva poco senso.

Sappiate che questo fenomeno, la sistematica sottostima delle conseguenze future delle nostre azioni immediate, un bias percettivo alla base di molte assurdità del nostro tempo, è stata ampiamente dimostrata e sono stati attribuiti Nobel  a chi l’ha enunciato e descritto meglio.

La vita scorreva, brevemente e terribilmente, regolare, anche nei peggiori lager.

I caffè erano e sono aperti, qualche volta, anche sotto le bombe.

Non escludo che, in qualche settimana, ci si abitui al corona virus. Cosa poco simpatica ma relativamente poco pericolosa.

Brutta storia per il  Sig Lelio, vedovo, tanto caro, ricoverato in tenda con il santino di padre pio, perché il triage ha deciso di ossigenare solo quelli con meno di 40 anni e con prole a carico ma, eh, capita…

Vorrei chiarire: NON è cinismo. Io non mi abituo. Mai. Credo sia un difetto.

E’ semplice realistica osservazione del pregresso e di quel che avviene oggi nel mondo.

Ci si abitua e quindi il Corona virus viene fattorizzato nel sistema, in qualche modo, cinico e funzionale, anche se non dichiarato e la macchina riparte.

La crescita mondiale dei casi è nitidamente esponenziale da oltre un mese con tendenza a diventare iper esponenziale.

Continuando così avremo 100.000 casi nel mondo (escluso la Cina) tra una settimana. Un milione tra due. Dieci milioni tra tre. Cento milioni tra quattro. Un miliardo tra cinque… E’ evidente che, contenimento o meno, tempo due mesi, o sarà stato contenuto o avrà contagiato tutti quelli che doveva/poteva e sarà in calo.

In ogni caso questo è lo scenario di contenimento.

Non del virus. Del panico. Del collasso sistemico.

Di riffa o di raffa, devono tenere in piedi la baracca per questi due mesi. Siamo solo agli inizi, direi.

Viviamo in un tempo interessante. Nel senso dell’antico viatico cinese.

Siamo umani. Adattiamoci! Evolviamo. Non sarà facile, ma ci farà bene e faremo bene al pianeta.

link relativi all’articolo:

blog Chrisis what Chrisis?: http://www.crisiswhatcrisis.it

numero di contagi da COVID19: https://www.worldometers.info